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Spettacolo

La seconda sorpresa dell’amore

di Pierre de Marivaux | traduzione Beppe Navello | con Daria Pascal Attolini, Marcella Favilla, Lorenzo Gleijeses, Fabrizio Martorelli, Stefano Moretti, Giuseppe Nitti | scene e costumi Luigi Perego | musiche Germano Mazzocchetti | luci Orso Casprini | regia Beppe Navello | produzione Associazione Teatro Europeo | in collaborazione con Fondazione Teatro della Toscana | con il sostegno di MiC – Direzione Generale SPETTACOLO | foto prove Luca Passerotti

dal 23 al 28 novembre 2021  presso Teatro la Pergola di Firenze

Per la prima volta in italiano, La Seconda Sorpresa dell’Amore viene presentato al pubblico del nostro Paese grazie a un progetto accolto dal Ministero della Cultura per incoraggiare la conoscenza di Marivaux, il drammaturgo forse più grande del Settecento francese e che in Italia, nonostante gli storici allestimenti di Strehler, di Chéreau e di altri importanti registi, non è mai riuscito a conquistare spazi stabili nei repertori teatrali: curioso destino per un autore che, durante tutta la sua vita, preferì lavorare con il Théâtre des Italiens piuttosto che con la Comédie Française, trovando negli attori eredi della Commedia dell’Arte maggiore consonanza di gusti e di maestria espressiva; considerandoli insomma più capaci di raccontare, con i gesti e l’ossessività di un eloquio tenacemente alla ricerca dell’esattezza, l’evento protagonista della sua poetica: il percorso delle emozioni e dei sentimenti che nascono, si muovono, crescono, si ribellano alla saggezza e al controllo del buon senso, erompendo alla fine in un palingenetico fuoco di rinnovamento. «Amour» è la parola che ricorre più frequentemente nei titoli delle sue opere teatrali. E tutto questo nell’epoca della Ragione trionfante, suscitando la diffidenza del partito dei philophes e sempre coerentemente schierato al fianco dei moderni contro gli antichi, in quella disputa colta che divise la Francia intellettuale alla ricerca di un rinnovamento delle forme letterarie e drammaturgiche. Anche in questa commedia raffinatissima, i sei personaggi si confrontano in modo serrato e teso su questi temi: come quasi sempre in Marivaux, tutto è chiaro, tutto è compiuto fin dalla prima scena, dal primo incontro. Ma tutto resta da capire e soprattutto da dire; e tocca agli attori il compito di coinvolgere gli spettatori in questa appassionante ricerca, chiamandoli a condividere il loro tormento euristico. C’è bisogno di molta complicità emotiva tra la platea e il palcoscenico perché questa commedia abbia successo. Forse, essendo una delle poche scritte per la Comédie Française, mi piace pensare da Italiano che questo sia il motivo del suo tiepido esito al debutto (31 dicembre 1727). Forse les Italiens, con la spontaneità del loro gestire, con la semplicità del dire opposto all’enfasi tragica, con l’esibire i volti senza maschera per valorizzare le espressioni e i soprassalti mimici, con la loro capacità di prendersi in giro, avrebbero saputo far meglio? Speriamo che, dopo quasi trecento anni, sia questa l’occasione per dimostrarlo

Daria Pascal Attolini è attrice bilingue italo tedesca.Nasce a Firenze e comincia la sua formazione artistica professionale frequentando la Scuola Europea per l’arte
dell’attore(Teatro verdi,Pisa).Prosegue gli studi di recitazione alla Scuola d’ arte drammatica Paolo Grassi(Milano) dove si diploma nel 2007.Lavora in teatro con i registi Carlo Cerciello, Leo Muscato, Beppe Navello, Gigi Proietti,Fausto Russo Alesi, Andrea Baracco, Emiliano
Bronzino,Alessio Bergamo, Ugo Gregoretti,Andrea Borini. Si perfeziona lavorando con Jan Lauwers, Rimini Protokoll e Lluis Pasqual alla biennale di Venezia e nel 2015 frequentando la masterclass per attori del Centro teatrale Santa Cristina, fondata da Luca Ronconi. Si divide tra la prosa, il cinema e la tv. Di recente in onda il film su Rai1 “La bambina che non voleva cantare” di Costanza Quatriglio l’ha vista nel ruolo di Nora.Dal 2012 al 2017 ha collaborato stabilmente con il Teatro Astra (Torino).“Come vorrei non morire” é un monologo di cui Daria Pascal Attolini è autrice oltre che interprete e regista.

Lorenzo Gleijeses, debutta in teatro nel ’91 con il padre Geppy e con Regina Bianchi (una delle attrici più rappresentative delle compagnie di Edoardo De Filippo e di Raffaele Viviani). Ancora giovanissimo ha la possibilità di lavorare con registi come Squarzina, Pugliese, Guicciardini. Nel 2000 ha la prima esperienza cinematografica come protagonista nel film Gabriele al fianco di Mario Scaccia. Ritornerà al cinema nel 2009 al fianco di Kim Rossi Stuart e Filippo Timi, in Vallanzasca, gli angeli del male per la regia di Michele Placido (presentato alla Mostra del Cinema – Biennale di Venezia 67) e come co-protagonista al fianco di Gabriele Lavia e Laura Chiatti nel film Iago. Nel 2013 prende parte al film di Mario Martone su Giacomo Leopardi, Il giovane favoloso. Nel 2016 lavora con Marco Tullio Giordana per il film I due soldati e nel 2017 è uno dei personaggi principali del nuovo lavoro cinematografico di Matteo Rovere Il Primo Re che guadagna 15 nomination ai David di Donatello ed è distribuito in oltre venti Paesi.

Bio

Giuseppe Nitti  laureato in Arti Visive a Venezia e diplomato attore presso il Teatro Stabile di Torino, sotto la direzione di Mauro Avogadro, in venti anni di carriera ha lavorato con istituzioni quali il Teatro Stabile del Veneto, il Teatro Stabile di Torino, il Teatro Franco Parenti di Milano, Fondazione TPE, Fondazione Toscana Spettacoli, Silvano Toti Globe Theatre, Teatro La Pergola di Firenze, lavorando al fianco di Glauco Mauri, Paolo Bonacelli, Elisabetta Pozzi, Daniele Salvo, Beppe Navello, Damiano Micheletto, Myriam Tanant, Heather Parisi. Importantissimo il perfezionamento con Cristina Pezzoli. Da anni approfondisce percorsi sul Novecento italiano, soprattutto sulla messa in scena di testi di Dino Buzzati e Primo Levi.

Marcella Favilla, attrice e regista siciliana si diploma al Piccolo Teatro di Milano sotto la direzione di Luca Ronconi. Nel 2009 vince la Menzione Speciale al Premio Hystrio alla Vocazione. Lavora tra gli altri con Lluis Pasqua, Cesare Lievi, Gigi Proietti, Carmelo Rifici, Luca De Fusco, Lina Sastri, Emiliano Bronzino, Alessandro Machìa. Per molti anni fa parte della compagnia stabile della Fondazione TPE di Torino sotto la direzione di Beppe Navello, regista con cui lavora in molti spettacoli. Ultimamente è stata impegnata in “Finale di partita” di Beckett regia di Andrea Baracco accanto a Glauco Mauri e Roberto Sturno e in “Prometheus” di Eschilo per la regia di Daniele Salvo, regista con cui lavora da anni dopo una collaborazione nata al Teatro Greco di Siracusa e poi andata avanti al Globe Theater di Roma e altri importanti teatri italiani. Da regista debutta con la produzione di “Lisistrata” per conto di Amat Marche. Da sempre attenta alle tematiche femminili, dirige l’attrice Paola Giglio in “Finalmente sola”, monologo sulla violenza sulle donne ma in chiave ironica e irriverente, vincitore di molti premi come miglior allestimento al festival di Leonforte. Cura la regia di “La recita di Nina” di Nicola Fano, prodotta da Gitiesse Artisti Riuniti con il patrocinio del MIBACT e di SIAE nell’ambito del progetto “Per Chi Crea”. La sua ultima regia è “Interno Camera” di Paola Giglio, che ha appena debuttato al Festival Open Stage di Venezia con il supporto di Artefici 2021 Artisti Associati FVG. Attualmente sta lavorando ad un nuovo progetto di cui curerà drammaturgia e regia dal titolo “Circe:la donna, la ninfa, la maga” insieme alla collega Alessandra Fallucchi.

Fabrizio Martorelli è nato a Napoli nel 1978, laureato in Giurisprudenza e diplomato alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano con Luca Ronconi, è attore attivo in teatro, cinema e televisione. Dal 2012 per il Piccolo Teatro di Milano interpreta Alighiero nello storico Arlecchino servitore di due padroni di Giorgio Strehler, tuttora in scena nell’allestimento di Ferruccio Soleri. Ha lavorato con Massimo De Francovich, con Paolo Bonacelli, con Gigi Proietti, con Piero Maccarinelli, con Myriam Tanant, con Claudio Insegno, con Antonio Rezza e Flavia Mastrella, Luis Pasqual e Claudio Tolcachir. Ha recitato da protagonista in Tradimenti e Il Calapranzi di Harold Pinter, e con il drammaturgo Davide Carnevali (Premio Riccione 2013, Premio Hystrio alla drammaturgia 2018) in Saccarina, nel monologo Peppa Pig prende coscienza di essere un suino, Maleducazione Transiberiana e nel monologo Suini. Nel dicembre 2014 riscrive e interpreta in un monologo Canto di Natale di Charles Dickens, per la regia di Antonio Mingarelli. Nel 2019 lavora al Teatro Sanità di Napoli in Una storia di impossibilità di Fabio Pisano. Nel Dicembre 2020 per il Centro Teatrale Bresciano, cura insieme a Elisabetta Pozzi la mise en espace di Al Contrario!, testo dell’autrice catalana Lluisa Cunillè (prima rappresentazione in Italia). Da 20 anni collabora come attore e marionettista per il Teatro Colla. In televisione partecipa alle serie tv Una grande famiglia 4 e CameraCafè per la Rai e Alfredino: una storia italiana su Sky. Ha realizzato nel 2021 il podcast Lettere da una scialuppa. E’ lettore di audiolibri per Storytel e Audible. Ha vinto la segnalazione al Premio Hystrio nel 2008 e il Premio Salicedoro come attore di prosa nel 2011.